L’autunno e l’arte del lasciare andare

Silvia Mazzamurro

15 set 2025

L’autunno e l’arte del lasciare andare

C’è un momento dell’anno in cui la natura ci sussurra la sua più grande lezione: imparare a lasciar andare

L’Autunno è il tempo delle foglie che danzano nell’aria prima di posarsi a terra, dei cieli limpidi, del vento che ci invita a rientrare in noi stessi, della pioggia che rinfresca dopo mesi di arsura, le temperature si abbassano e le ore di luce diminuiscono, accompagnandoci a un maggior raccoglimento. E’ un invito tornare a noi stessi, a non più rivolgere l’attenzione all’esterno - come in estate - ma all’interno. L’Autunno è proprio una stagione di graduale presa di consapevolezza, di introspezione, di ricerca spirituale e del senso della vita.

Anche noi, come gli alberi abbandonano le foglie, possiamo lasciare andare bagagli emotivi, vecchie visioni di vita che ormai non ci appartengono più, condizionamenti, vecchie abitudini, pensieri negativi, relazioni tossiche, così da concentrare e conservare le energie per gli aspetti davvero importanti per noi.

Nel primo periodo prevale ancora Pitta dosha, energia di fuoco e acqua, che ha già dominato per tutta l’estate. Abbiamo visto come questi due elementi uniti tra loro sono in grado di realizzare trasformazione. Nella prima parte dell’autunno quindi ci verrà naturale iniziare nuovi progetti, nuove attività, di fatto settembre rappresenta - anche socialmente - un nuovo inizio. Ma il rischio, se le energie non vengono gestite in modo equilibrato, è che il fuoco bruci e quindi di perderci tra mille attività e non concluderne nessuna, esaurendo tutte le nostre energie

Anche perché progressivamente in questa stagione di transizione aumenta all’esterno l’energia di Vata dosha, l’energia del movimento, dell’aria e dell’etere che ci rende tendenzialmente più instabili ed agitati. Vata infatti, essendo energia leggera, tende a farci “volare” e così a “sradicarci”. Senza contare che già i ritmi della vita moderna, molto veloci, che richiedono grande dispendio di energia mentale e ci mettono costantemente fretta, non aiutano.

E’ una stagione difficile da armonizzare perchè è secca, asciutta, ruvida, ventosa, ma anche umida. Potremmo quindi avvertire qualche disagio tipico di questa stagione, soprattutto se si è di costituzione ayurvedica Vata, perché abbiamo già dentro di noi una prevalenza degli elementi aria ed etere, che, sommati a quelli esterni, tendono a squilibrarsi. 

Ecco quindi che i pensieri corrono veloci, potremmo avvertire difficoltà a concentrarci, nervosismo, ansia, risultare più sensibili, soffrire di insonnia o di solitudine, potrebbero aumentare le paure e la confusione mentale, potremmo sentirci inappagati e insoddisfatti e, a livello fisico, la pelle potrebbe seccarsi, le articolazioni fare un po’ male e la digestione e il transito intestinale diventare irregolari.

Ma se impariamo a coltivare l’equilibrio, Vata dosha ci regalerà leggerezza, creatività e una mente limpida e fresca come il cielo d’autunno. E’ importante rilasciare l’eccesso dell’elemento aria ritrovando il radicamento nella terra, così da calmare i nostri pensieri e le nostre emozioni e favorire la capacità di ascolto di noi stessi. In questo modo, saremo in grado di abbracciare il raccoglimento e l’introspezione naturali di questa stagione senza malinconia.

Come?

Equilibra il tuo sistema nervoso con una routine stabile: consuma i pasti alla stessa ora, vai a dormire presto e svegliati presto, cercando di seguire le ore di luce-buio. Un breve riposo dopo pranzo, senza dormire, è molto raccomandato per ritrovare maggiore energia nella seconda parte della giornata.

Per contrastare la spirale di pensieri negativi che può innescarsi, prendiamoci cura di noi stessi, dedicandoci qualche minuto al giorno. Basta un gesto semplice per ritrovarci, come un automassaggio con olio tiepido, una doccia calda, fermarsi e semplicemente respirare lentamente e profondamente, essere grati per tutto ciò che abbiamo a fine giornata o gustare una tisana calda. Tutto questo ci aiuta a radicarci nel presente, illuminando la nostra interiorità anche nelle giornate più grigie.

Il nostro corpo cerca calore e radicamento. È arrivato il momento delle zuppe fumanti, della frutta cotta con spezie dolci come cannella e cardamomo e delle tisane che riscaldano le mani e il cuore, ottime quelle a base di semi di cumino e finocchio, chiodi di garofano, cannella e zenzero per migliorare la digestione e contribuire a mantenere il calore nel ventre. Sarebbe meglio evitare i cibi crudi e freddi, come le insalate, e secchi, come biscotti e grissini. 

Cerchiamo, in generale, di evitare il freddo e il vento, le attività fisiche troppo intense, gli eccessivi stimoli esterni.  

La pratica Yoga si rivolge a ricercare le nostre radici interiori. Ogni posizione diventa un atto di connessione dei nostri piedi con la terra. Manteniamo le posizioni più a lungo per sentirne la stabilità e, contemporaneamente, rafforzare la nostra struttura e scivolare nell’introspezione. Incontriamo la resa e impariamo a trovare conforto nel respiro, abbandonandoci alla transizione dell’Autunno dalla luce al buio, proprio come la natura.

La Meditazione ci aiuterà a entrare in sintonia con il ritmo della natura e, come un albero che lascia cadere le foglie, una ad una, affidandole al vento, così anche noi impareremo a lasciare andare pensieri, paure, abitudini che non ci appartengono più.

L’autunno ci invita a rallentare, a non opporre resistenza al cambiamento, ma ad accoglierlo come una possibilità di trasformazione. Lo Yoga e la Meditazione ci offrono gli strumenti per nutrire il corpo, acquietare la mente e aprire lo spazio interiore a una nuova stagione della vita. Come la natura, anche noi possiamo imparare che ogni fine porta con sé un inizio. 🍂



L’autunno e l’arte del lasciare andare

Silvia Mazzamurro

15 set 2025

L’autunno e l’arte del lasciare andare

C’è un momento dell’anno in cui la natura ci sussurra la sua più grande lezione: imparare a lasciar andare

L’Autunno è il tempo delle foglie che danzano nell’aria prima di posarsi a terra, dei cieli limpidi, del vento che ci invita a rientrare in noi stessi, della pioggia che rinfresca dopo mesi di arsura, le temperature si abbassano e le ore di luce diminuiscono, accompagnandoci a un maggior raccoglimento. E’ un invito tornare a noi stessi, a non più rivolgere l’attenzione all’esterno - come in estate - ma all’interno. L’Autunno è proprio una stagione di graduale presa di consapevolezza, di introspezione, di ricerca spirituale e del senso della vita.

Anche noi, come gli alberi abbandonano le foglie, possiamo lasciare andare bagagli emotivi, vecchie visioni di vita che ormai non ci appartengono più, condizionamenti, vecchie abitudini, pensieri negativi, relazioni tossiche, così da concentrare e conservare le energie per gli aspetti davvero importanti per noi.

Nel primo periodo prevale ancora Pitta dosha, energia di fuoco e acqua, che ha già dominato per tutta l’estate. Abbiamo visto come questi due elementi uniti tra loro sono in grado di realizzare trasformazione. Nella prima parte dell’autunno quindi ci verrà naturale iniziare nuovi progetti, nuove attività, di fatto settembre rappresenta - anche socialmente - un nuovo inizio. Ma il rischio, se le energie non vengono gestite in modo equilibrato, è che il fuoco bruci e quindi di perderci tra mille attività e non concluderne nessuna, esaurendo tutte le nostre energie

Anche perché progressivamente in questa stagione di transizione aumenta all’esterno l’energia di Vata dosha, l’energia del movimento, dell’aria e dell’etere che ci rende tendenzialmente più instabili ed agitati. Vata infatti, essendo energia leggera, tende a farci “volare” e così a “sradicarci”. Senza contare che già i ritmi della vita moderna, molto veloci, che richiedono grande dispendio di energia mentale e ci mettono costantemente fretta, non aiutano.

E’ una stagione difficile da armonizzare perchè è secca, asciutta, ruvida, ventosa, ma anche umida. Potremmo quindi avvertire qualche disagio tipico di questa stagione, soprattutto se si è di costituzione ayurvedica Vata, perché abbiamo già dentro di noi una prevalenza degli elementi aria ed etere, che, sommati a quelli esterni, tendono a squilibrarsi. 

Ecco quindi che i pensieri corrono veloci, potremmo avvertire difficoltà a concentrarci, nervosismo, ansia, risultare più sensibili, soffrire di insonnia o di solitudine, potrebbero aumentare le paure e la confusione mentale, potremmo sentirci inappagati e insoddisfatti e, a livello fisico, la pelle potrebbe seccarsi, le articolazioni fare un po’ male e la digestione e il transito intestinale diventare irregolari.

Ma se impariamo a coltivare l’equilibrio, Vata dosha ci regalerà leggerezza, creatività e una mente limpida e fresca come il cielo d’autunno. E’ importante rilasciare l’eccesso dell’elemento aria ritrovando il radicamento nella terra, così da calmare i nostri pensieri e le nostre emozioni e favorire la capacità di ascolto di noi stessi. In questo modo, saremo in grado di abbracciare il raccoglimento e l’introspezione naturali di questa stagione senza malinconia.

Come?

Equilibra il tuo sistema nervoso con una routine stabile: consuma i pasti alla stessa ora, vai a dormire presto e svegliati presto, cercando di seguire le ore di luce-buio. Un breve riposo dopo pranzo, senza dormire, è molto raccomandato per ritrovare maggiore energia nella seconda parte della giornata.

Per contrastare la spirale di pensieri negativi che può innescarsi, prendiamoci cura di noi stessi, dedicandoci qualche minuto al giorno. Basta un gesto semplice per ritrovarci, come un automassaggio con olio tiepido, una doccia calda, fermarsi e semplicemente respirare lentamente e profondamente, essere grati per tutto ciò che abbiamo a fine giornata o gustare una tisana calda. Tutto questo ci aiuta a radicarci nel presente, illuminando la nostra interiorità anche nelle giornate più grigie.

Il nostro corpo cerca calore e radicamento. È arrivato il momento delle zuppe fumanti, della frutta cotta con spezie dolci come cannella e cardamomo e delle tisane che riscaldano le mani e il cuore, ottime quelle a base di semi di cumino e finocchio, chiodi di garofano, cannella e zenzero per migliorare la digestione e contribuire a mantenere il calore nel ventre. Sarebbe meglio evitare i cibi crudi e freddi, come le insalate, e secchi, come biscotti e grissini. 

Cerchiamo, in generale, di evitare il freddo e il vento, le attività fisiche troppo intense, gli eccessivi stimoli esterni.  

La pratica Yoga si rivolge a ricercare le nostre radici interiori. Ogni posizione diventa un atto di connessione dei nostri piedi con la terra. Manteniamo le posizioni più a lungo per sentirne la stabilità e, contemporaneamente, rafforzare la nostra struttura e scivolare nell’introspezione. Incontriamo la resa e impariamo a trovare conforto nel respiro, abbandonandoci alla transizione dell’Autunno dalla luce al buio, proprio come la natura.

La Meditazione ci aiuterà a entrare in sintonia con il ritmo della natura e, come un albero che lascia cadere le foglie, una ad una, affidandole al vento, così anche noi impareremo a lasciare andare pensieri, paure, abitudini che non ci appartengono più.

L’autunno ci invita a rallentare, a non opporre resistenza al cambiamento, ma ad accoglierlo come una possibilità di trasformazione. Lo Yoga e la Meditazione ci offrono gli strumenti per nutrire il corpo, acquietare la mente e aprire lo spazio interiore a una nuova stagione della vita. Come la natura, anche noi possiamo imparare che ogni fine porta con sé un inizio. 🍂