Divālī: la Vittoria della Luce sulle Tenebre

Silvia Mazzamurro

15 ott 2025

Divālī: la Vittoria della Luce sulle Tenebre

Si avvicina Divālī (o Dīpāvalī), una delle festività più importanti del calendario induista che segna l’inizio del nuovo anno. Rappresenta la forza della luce interiore che trasforma l’oscurità in chiarezza e consapevolezza. È una festa di speranza e un augurio di prosperità.

Il suo nome significa “file di lucerne” e la sua atmosfera è speciale: si accendono migliaia di lumi posti in fila sui balconi, sulle finestre e all’ingresso delle case, oppure vengono rilasciati nelle acque dei fiumi, a ricordare la vittoria della luce sulle tenebre, della conoscenza sull’ignoranza.

Divālī non si festeggia in un giorno prefissato, ma dipende dalle fasi lunari. Il giorno principale è quello di Luna Nuova che quest’anno ricade il 20 ottobre, ma tradizionalmente i festeggiamenti si protraggono per cinque giorni e si terranno dal 18 al 22 ottobre.

Ecco come si svolge Divālī giorno per giorno, secondo la tradizione più diffusa (poi vi racconterò delle varianti):

  • il 1° giorno è chiamato Dhanteras e si celebra la ricchezza. Le case vengono pulite ed è l’occasione per acquistare nuovi utensili e gioielli, spesso in oro. Gli intenti vengono purificati attraverso le preghiere dedicate a Lakṣmī, dea della ricchezza, della prosperità e dell’abbondanza. In questo primo giorno si commemora anche la nascita di Dhanvantari, uno degli avatar di Viṣṇu, che si racconta abbia fatto dono all’umanità dell’Ayurveda, l’antica medicina indiana.

  • il 2° giorno è conosciuto come Chhoti Diwali, o “Piccolo Diwali”, e si festeggia la sconfitta del demone Narakasura da parte di Kṛṣṇa, altro avatara di Viṣṇu, il più conosciuto; per questo il 2° giorno è detto anche Naraka Chaturdashi. Le famiglie accendono migliaia di piccole lampade tradizionali fatte di argilla, i diya, poste in fila o vengono fatte galleggiare candele in ciotole d’acqua per celebrare la vittoria del bene sul male. Case e strade vengono decorate con Rangoli, disegni geometrici fatti di polveri colorate. 

  • il 3° giorno è il giorno dei grandi festeggiamenti, il giorno principale di Divālī e coincide con la Luna Nuova. Viene tenuta una celebrazione - la puja - nei templi, dedicata alla dea Lakṣmī. Lakshmi è anche la divinità più diffusa nelle famiglie, che accolgono e le dedicano piccoli tempietti, in questo giorno più che mai le vengono offerti fiori, frutta e latte. Le famiglie si riuniscono per la grande festa e condividono cibo delizioso, dimenticandosi di eventuali dissapori. Anche qui le luci sono sempre protagoniste, la notte più buia è illuminata da tantissimi lumini accesi, che celebrano la vita, la chiarezza, la conoscenza.

  • Il 4° giorno, è dedicato al ringraziamento per il raccolto dell’anno. E’ chiamato Annakut letteralmente “montagna di cibo” (Anna è  cibo, forse avete già sentito questo termine nello Yoga in Annamaya Kosha, è il corpo grossolano, il corpo del cibo, il 1° dei 5 involucri secondo la fisiologia yogica). Le famiglie dedicano cibo a Kṛṣṇa come atto di ringraziamento per aver arrestato le piogge torrenziali scatenate dalla rabbia del dio Indra. Questo giorno è anche noto come il nuovo anno del calendario commerciale indiano e i commercianti inaugurano i nuovi libri contabili.

  • il 5° giorno, Bhai Dooj, si celebra il legame fra fratelli e sorelle.

L’India è immensa e le tradizioni sono molto variegate:

  • nel Bengala Kāli è la divinità principale di Divālī e le celebrazioni sono dedicate a lei.

  • nel nord dell’India Divālī è dedicato a Rama, protagonista del grande poema epico Ramayana, che fa ritorno alla sua città Ayodhya dopo 14 anni di esilio

  • in molte aree, la dea Lakṣmī, che è anche la dea della fortuna e della buona sorte, è affiancata da Gaṇeśa, il dio con la testa di elefante, forse il più conosciuto del pantheon induista. Gaṇeśa è legato alla buona riuscita di ogni nuovo inizio e Divālī rappresenta anche questo: un nuovo periodo, una nuova era.

    In questo periodo dell’anno, l’elemento Fuoco diminuisce e aumenta Vāta, principio di movimento, volatilità, costituito di aria ed etere. Se da un lato è normale abbassare il ritmo e rivolgere l’attività più al nostro interno, in quanto si tratta di un ritiro che segue la diminuzione delle ore di luce in autunno rispetto all’attività estroversa dell’estate, dall’altro potremmo avvertire degli squilibri, che possono disturbare la nostra quotidianità. Diminuendo il nostro fuoco interiore, potremmo sentire pigrizia, letargia, offuscamento mentale un po’ eccessivi.

    Cosa possiamo fare nel quotidiano per riequilibrare le nostre energie e onorare la nostra Luce:

    • le pratiche di Yoga e Meditazione ci portano a lasciare andare, prendere contatto con le nostre radici, potenziare il nostro fuoco interiore e rivolgerci maggiormente al nostro interno, anche per conoscere le nostre ombre. La recitazione del mantra ci porta a una pratica profonda ed è l’occasione per rinnovare o consolidare le nostre intenzioni attraverso la ripetizione del saṅkalpa

    • la regolarità degli orari del sonno e dei pasti ci aiutano a diminuire la sensazione di inquietudine che può sorgere in questo periodo

    • un’alimentazione basata principalmente su cereali e verdure può supportarci per diminuire tamas, il guṇa che porta maggiore letargia e offuscamento mentale

    • pulire e rinnovare la nostra casa e il nostro spazio di pratica, prevedendo colori chiari e un arredamento essenziale, purifica l’energia intorno a noi e crea un ambiente semplice e confortevole

    • allestire un piccolo spazio dedicato a Lakṣmī o a Kāli Devī rafforza la nostra pratica sugli archetipi e ci sintonizza con la sua energia: un’immagine della dea, una mālā, dei fiori e un lume

    • non dimentichiamoci di accendere delle luci calde e soffuse o qualche candela, magari da posizionare alla finestra proprio nei giorni di Divālī, ricordandoci le qualità che vogliamo coltivare dentro di noi

    • cerchiamo di concentrarci su ciò che allieta la nostra vita, piuttosto che su ciò che ci manca, esprimendo gratitudine e concedendoci qualche piacere (un dolcetto, una tisana calda, un auto massaggio con olio, una buona lettura)

    • usiamo parole gentili con chi ci circonda e magari approfittiamo per fare quella telefonata che procrastiniamo da tempo a quel familiare o amico.

    Divālī ci ricorda di portare sempre la luce dentro di noi per illuminare il nostro cammino di ricerca spirituale. Ma questo processo non è un rifiuto dell’ombra, non è fondato sul dualismo buono/cattivo, ma è un processo di consapevolezza e reintegrazione.

    Solo prendendo contatto con le nostre ombre, le parti di noi stessi che tendiamo ad evitare, e lasciando andare paure e blocchi sarà possibile una vera trasformazione interiore. Solo prendendo consapevolezza e integrando memorie perdute ed energie sopite sarà possibile liberare la nostra energia vitale ed esprimere il nostro vero potenziale. 

    Divālī è quindi una festa che simboleggia la nostra Luce interiore, la Luce della nostra Coscienza.

    Ho preparato una proposta di Yoga e Meditazione per i giorni di Divālī: 16 pratiche tra Yoga Integrale, Yoga Delicato e Yoga Nidra, Meditazioni e Yoga in un Ufficio e non solo a cui si aggiungeranno le registrazioni dei 4 incontri incontri live della prossima settimana dedicati a Kamalātmikā, la decima delle Dasha Mahavidya. Il corso è incluso nell’abbonamento. Vai QUI per saperne di più.

    Con l’augurio che la Luce risplenda dentro di Te, ti saluto con una citazione tratta dalla tradizione tantrica Sri Vidya

    Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai eguagliare la luce della Conoscenza. Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima

    Buon Divālī! Namaste



    Divālī: la Vittoria della Luce sulle Tenebre

    Silvia Mazzamurro

    15 ott 2025

    Divālī: la Vittoria della Luce sulle Tenebre

    Si avvicina Divālī (o Dīpāvalī), una delle festività più importanti del calendario induista che segna l’inizio del nuovo anno. Rappresenta la forza della luce interiore che trasforma l’oscurità in chiarezza e consapevolezza. È una festa di speranza e un augurio di prosperità.

    Il suo nome significa “file di lucerne” e la sua atmosfera è speciale: si accendono migliaia di lumi posti in fila sui balconi, sulle finestre e all’ingresso delle case, oppure vengono rilasciati nelle acque dei fiumi, a ricordare la vittoria della luce sulle tenebre, della conoscenza sull’ignoranza.

    Divālī non si festeggia in un giorno prefissato, ma dipende dalle fasi lunari. Il giorno principale è quello di Luna Nuova che quest’anno ricade il 20 ottobre, ma tradizionalmente i festeggiamenti si protraggono per cinque giorni e si terranno dal 18 al 22 ottobre.

    Ecco come si svolge Divālī giorno per giorno, secondo la tradizione più diffusa (poi vi racconterò delle varianti):

    • il 1° giorno è chiamato Dhanteras e si celebra la ricchezza. Le case vengono pulite ed è l’occasione per acquistare nuovi utensili e gioielli, spesso in oro. Gli intenti vengono purificati attraverso le preghiere dedicate a Lakṣmī, dea della ricchezza, della prosperità e dell’abbondanza. In questo primo giorno si commemora anche la nascita di Dhanvantari, uno degli avatar di Viṣṇu, che si racconta abbia fatto dono all’umanità dell’Ayurveda, l’antica medicina indiana.

    • il 2° giorno è conosciuto come Chhoti Diwali, o “Piccolo Diwali”, e si festeggia la sconfitta del demone Narakasura da parte di Kṛṣṇa, altro avatara di Viṣṇu, il più conosciuto; per questo il 2° giorno è detto anche Naraka Chaturdashi. Le famiglie accendono migliaia di piccole lampade tradizionali fatte di argilla, i diya, poste in fila o vengono fatte galleggiare candele in ciotole d’acqua per celebrare la vittoria del bene sul male. Case e strade vengono decorate con Rangoli, disegni geometrici fatti di polveri colorate. 

    • il 3° giorno è il giorno dei grandi festeggiamenti, il giorno principale di Divālī e coincide con la Luna Nuova. Viene tenuta una celebrazione - la puja - nei templi, dedicata alla dea Lakṣmī. Lakshmi è anche la divinità più diffusa nelle famiglie, che accolgono e le dedicano piccoli tempietti, in questo giorno più che mai le vengono offerti fiori, frutta e latte. Le famiglie si riuniscono per la grande festa e condividono cibo delizioso, dimenticandosi di eventuali dissapori. Anche qui le luci sono sempre protagoniste, la notte più buia è illuminata da tantissimi lumini accesi, che celebrano la vita, la chiarezza, la conoscenza.

    • Il 4° giorno, è dedicato al ringraziamento per il raccolto dell’anno. E’ chiamato Annakut letteralmente “montagna di cibo” (Anna è  cibo, forse avete già sentito questo termine nello Yoga in Annamaya Kosha, è il corpo grossolano, il corpo del cibo, il 1° dei 5 involucri secondo la fisiologia yogica). Le famiglie dedicano cibo a Kṛṣṇa come atto di ringraziamento per aver arrestato le piogge torrenziali scatenate dalla rabbia del dio Indra. Questo giorno è anche noto come il nuovo anno del calendario commerciale indiano e i commercianti inaugurano i nuovi libri contabili.

    • il 5° giorno, Bhai Dooj, si celebra il legame fra fratelli e sorelle.

    L’India è immensa e le tradizioni sono molto variegate:

    • nel Bengala Kāli è la divinità principale di Divālī e le celebrazioni sono dedicate a lei.

    • nel nord dell’India Divālī è dedicato a Rama, protagonista del grande poema epico Ramayana, che fa ritorno alla sua città Ayodhya dopo 14 anni di esilio

    • in molte aree, la dea Lakṣmī, che è anche la dea della fortuna e della buona sorte, è affiancata da Gaṇeśa, il dio con la testa di elefante, forse il più conosciuto del pantheon induista. Gaṇeśa è legato alla buona riuscita di ogni nuovo inizio e Divālī rappresenta anche questo: un nuovo periodo, una nuova era.

      In questo periodo dell’anno, l’elemento Fuoco diminuisce e aumenta Vāta, principio di movimento, volatilità, costituito di aria ed etere. Se da un lato è normale abbassare il ritmo e rivolgere l’attività più al nostro interno, in quanto si tratta di un ritiro che segue la diminuzione delle ore di luce in autunno rispetto all’attività estroversa dell’estate, dall’altro potremmo avvertire degli squilibri, che possono disturbare la nostra quotidianità. Diminuendo il nostro fuoco interiore, potremmo sentire pigrizia, letargia, offuscamento mentale un po’ eccessivi.

      Cosa possiamo fare nel quotidiano per riequilibrare le nostre energie e onorare la nostra Luce:

      • le pratiche di Yoga e Meditazione ci portano a lasciare andare, prendere contatto con le nostre radici, potenziare il nostro fuoco interiore e rivolgerci maggiormente al nostro interno, anche per conoscere le nostre ombre. La recitazione del mantra ci porta a una pratica profonda ed è l’occasione per rinnovare o consolidare le nostre intenzioni attraverso la ripetizione del saṅkalpa

      • la regolarità degli orari del sonno e dei pasti ci aiutano a diminuire la sensazione di inquietudine che può sorgere in questo periodo

      • un’alimentazione basata principalmente su cereali e verdure può supportarci per diminuire tamas, il guṇa che porta maggiore letargia e offuscamento mentale

      • pulire e rinnovare la nostra casa e il nostro spazio di pratica, prevedendo colori chiari e un arredamento essenziale, purifica l’energia intorno a noi e crea un ambiente semplice e confortevole

      • allestire un piccolo spazio dedicato a Lakṣmī o a Kāli Devī rafforza la nostra pratica sugli archetipi e ci sintonizza con la sua energia: un’immagine della dea, una mālā, dei fiori e un lume

      • non dimentichiamoci di accendere delle luci calde e soffuse o qualche candela, magari da posizionare alla finestra proprio nei giorni di Divālī, ricordandoci le qualità che vogliamo coltivare dentro di noi

      • cerchiamo di concentrarci su ciò che allieta la nostra vita, piuttosto che su ciò che ci manca, esprimendo gratitudine e concedendoci qualche piacere (un dolcetto, una tisana calda, un auto massaggio con olio, una buona lettura)

      • usiamo parole gentili con chi ci circonda e magari approfittiamo per fare quella telefonata che procrastiniamo da tempo a quel familiare o amico.

      Divālī ci ricorda di portare sempre la luce dentro di noi per illuminare il nostro cammino di ricerca spirituale. Ma questo processo non è un rifiuto dell’ombra, non è fondato sul dualismo buono/cattivo, ma è un processo di consapevolezza e reintegrazione.

      Solo prendendo contatto con le nostre ombre, le parti di noi stessi che tendiamo ad evitare, e lasciando andare paure e blocchi sarà possibile una vera trasformazione interiore. Solo prendendo consapevolezza e integrando memorie perdute ed energie sopite sarà possibile liberare la nostra energia vitale ed esprimere il nostro vero potenziale. 

      Divālī è quindi una festa che simboleggia la nostra Luce interiore, la Luce della nostra Coscienza.

      Ho preparato una proposta di Yoga e Meditazione per i giorni di Divālī: 16 pratiche tra Yoga Integrale, Yoga Delicato e Yoga Nidra, Meditazioni e Yoga in un Ufficio e non solo a cui si aggiungeranno le registrazioni dei 4 incontri incontri live della prossima settimana dedicati a Kamalātmikā, la decima delle Dasha Mahavidya. Il corso è incluso nell’abbonamento. Vai QUI per saperne di più.

      Con l’augurio che la Luce risplenda dentro di Te, ti saluto con una citazione tratta dalla tradizione tantrica Sri Vidya

      Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai eguagliare la luce della Conoscenza. Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima

      Buon Divālī! Namaste